Mi spieghi, in poche parole, che cos’è il nuovo modello di sviluppo?
Si può spiegare il modello di sviluppo, ma non in poche parole. Qui di seguito ci sono risposte brevi e sintetiche ad alcune domande. Del resto, se dedichi un paio d’ore ad una partita di briscola o a una gita in campagna, non vedo perché non si voglia dedicare altrettanto tempo allo studio di un modello di sviluppo, per la realizzazione del quale dovrai faticare per il resto della tua vita.
Perché bisogna cambiare il modello di sviluppo?
Lo dobbiamo fare perché mettere al centro dell’attività umana solo lo sviluppo economico ci ha portati in una spirale di autodistruzione, se lasciamo le cose come sono, la civiltà come la conosciamo oggi sarà distrutta, lo rileva perfino il Papa!
«163. Ho cercato di prendere in esame la situazione attuale dell’umanità, tanto nelle crepe del pianeta che abitiamo, quanto nelle cause più profondamente umane del degrado ambientale. Sebbene questa contemplazione della realtà in sé stessa già ci indichi la necessità di un cambio di rotta e ci suggerisca alcune azioni, proviamo ora a delineare dei grandi percorsi di dialogo che ci aiutino ad uscire dalla spirale di autodistruzione in cui stiamo affondando.» Francesco, Laudato Sii http://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20201003_enciclica-fratelli-tutti.html].
Si può migliorare il modello consumista in cui viviamo?
Non è possibile migliorare il modello di sviluppo consumista in cui ci troviamo perché esso, per esistere, ha bisogno di espandersi indefinitamente, ma questa espansione la impedisce la limitatezza del pianeta in cui ci troviamo. L’aumento di consumi & produzione è interno la logica costruttiva del modello consumista stesso, e quindi ineliminabile.
- Affinché sorgano nuovi modelli di progresso abbiamo bisogno di «cambiare il modello di sviluppo globale», [136] la qual cosa implica riflettere responsabilmente «sul senso dell’economia e sulla sua finalità, per correggere le sue disfunzioni e distorsioni». [137] Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso.
Ci sono tanti modelli, perché questo è il modello giusto?
Fitussi, Sen, Rifkin, Stiglitz, Raworth … ci sono una infinità di modelli di economisti conosciuti. Life giving-life è il modello di sviluppo giusto perché traduce il ciclo della vita in azioni concrete vitalmente operanti. Poiché su questo pianeta la vita si riunisce in un unico ciclo sinecologico comprendente ogni vivente, il modello di sviluppo è unico e senza alternative, in quanto la sua altra scelta è la “spirale di autodistruzione”, come rilevato perfino da Papa Francesco al numero 163 e 207 della “Laudato si”.
La logica che anima il ciclo della vita costituisce l’unico modello possibile di sviluppo umano vitalmente operante, oggi e per sempre. Il modello di sviluppo è unico, ma si distingue in infiniti modelli concreti di azione che si succedono e affiancano nello spazio e nel tempo.
In che rapporto è il modello di sviluppo Life giving-life con la religione?
Mentre il modello consumista è ateo-materialista e caccia le religioni nelle sacrestie perché la religione è inutile alla sua costruzione, il nuovo modello di sviluppo basato sul ciclo della vita, richiede la collaborazione di tutte quelle religioni che hanno come Dio la Vita. Uniti nella diversità.¶
Perché devono esistere tanti modelli concreti?
Il modello di sviluppo è tale perché è universale e concreto, impastato di materia. Ma la sua universalità spazio-temporale è garantita/possibile dal fatto di essere costituito da criteri di sviluppo e non da iniziative concrete che invece hanno bisogno di uno spazio ed un tempo specifico. Le iniziative concrete distruggono la sua universalità, perciò, per esempio, non possiamo dire che il modello di sviluppo si realizza attraverso la costruzione di automobili elettriche: esse, infatti, sono solo l’espediente tecnico per abbassare la CO2. Il criterio che muove la costruzione delle automobili elettriche è il ripristino dell’equilibrio climatico funzionale al ciclo della vita, tradotto nel modello Life giving-life.
Quali elementi occorre modificare per cambiare un modello?
Occorre cambiare i cicli auto costruttivi della vita, che sono composti da criteri di sviluppo.
Cosa sono i criteri di sviluppo?
Per capire rapidamente che cosa sia un criterio di sviluppo ritengo che sia utile
- osservare che, di qualsiasi cosa, cogliamo la razionalità che la distingue dal resto, e che, come razionalità, può “entrare” nella nostra mente. Tutti noi cogliamo perfettamente che la razionalità che distingue un pneumatico di automobile è diversa da quella di una pizza.
- Anche qualsiasi modo di agire ha una propria razionalità, tanto è vero che distinguiamo l’agire del gommista da quello del cuoco proprio dalla logica della loro azione. Ci troviamo di fronte a migliaia di modalità di agire specialistiche e scollegate.
- Le diverse logiche di azione, come l’agire del gommista e del cuoco, si riuniscono tra loro attraverso dei criteri. Per esempio, il gommista chiude per la pausa di mezzogiorno che serve appunto per rifocillarsi alla tavola calda.
- Grazie ai criteri i vari modi di agire si uniscono sempre di più tra loro fino a fondare un unico modello che oggi si chiama consumista.
- Per SVILUPPARE il “nuovo” modello di sviluppo life giving-life abbiamo bisogno di criteri che sviluppino i nuovi criteri, in una parola CRITERI DI SVILUPPO.
Questi criteri di sviluppo sono il contenuto universale e concreto, cioè valido per tutte le attività del globo finché esisterà la vita.
Come sono organizzati tra loro i criteri di sviluppo della vita organica?
I criteri di sviluppo sono organizzati in cicli auto-costruttivi o di auto-controllo. Questi cicli li possiamo chiamare CICLI DI SVILUPPO.
Discendendo da un unico ciclo della vita, evidentemente, tutti i cicli di sviluppo sono collegati tra loro dentro un’unica MATRICE che rappresenta, appunto, il ciclo della vita.
Perché sono importanti i criteri di sviluppo?
L’importanza dei criteri di sviluppo del ciclo vitale è il fatto di essere universali nello spazio nel tempo, ed essendo applicabili a qualsiasi attività concreta, garantiscono così lo sviluppo, il mantenimento e la trasmissione della vita attraverso la contemporanea personalizzazione del nostro agire. In life giving-life, per esempio,
- Le persone si svilupperanno con la loro individualità ma rimanendo come persone-cellula costruttiva del ciclo della vita.
- Le associazioni rimarranno quelle che sono, con la loro particolarità, cambierà esclusivamente la loro linea di sviluppo.
- Le culture europee rimarranno e resteranno con le loro caratteristiche.
- Gli Stati europei svilupperanno la loro “unione nella diversità”
- e così via…
Per chi è il NUOVO modello di sviluppo?
Il modello di sviluppo è per qualsiasi uomo di buona volontà, per qualsiasi momento della sua vita, in qualsiasi luogo viva, in qualsiasi tempo nasca. Quindi è valido tanto per l’economia africana come per quella USA, per la società cinese come per quella inglese.
Come è fatto il ciclo della vita di un modello di sviluppo?
Il ciclo della vita è un unico ciclo auto-attivato composto da criteri di sviluppo, ma oggi è diventato dinamico-costruttivo perché la sua esistenza ottimale dipende anche dalla modalità di agire dell’uomo.
Qualitativamente il suo sviluppo è determinato dal ciclo della vita (Vision), che mobilita l’attività specifica o Mission, e che attraverso un sistema di qualità organico – dinamico (=produttore di vita) si MIGLIORA CONTINUAMENTE attraverso un indice specifico.
Che cos’è la Vision organico-dinamica?
La vision organico-dinamica è l’esplicitazione in una Matrice dei cicli di sviluppo della vita organica (vedi)
In che modo la Vision si incarna in una Mission?
La Vision è costituita solo dai criteri di sviluppo dell’agire, che per incarnarsi hanno bisogno di una attività concreta. La Mission è appunto l’insieme dei criteri di sviluppo con le regole costruttive caratteristiche di quel tipo di attività.
Nell’esempio del cuoco e del gommista potremo dire che sia cuoco e gommista hanno la stessa Vision, ma agiscono secondo due Mission ben distinte, una per gommista e l’altra per la tavola calda.
Quale è il metodo per realizzare il modello di sviluppo nella concretezza di ogni situazione?
Il criterio di sviluppo per la vita dà origine ESCLUSIVAMENTE a sistemi di miglioramento continuo simili a quelli descritti in ISO 9001. Possiamo perciò immaginare la concretizzazione come un sistema di miglioramento continuo reticolare, organizzato per Mission, socio-economico-ambientale che per le sue regole di sviluppo si collega ad ogni altra attività umana.
E poiché è il dinamismo rappresenta contemporaneamente sia la capacità di adattamento come quella di vendita la Vision-Mission organico dinamica produce una socio-economia MIGLIORE di quella attuale, più efficace ed economica.
Come si può valutare il risultato dell’attività organico-dinamica?
Ogni attività, anche l’agire umano nella sua totalità, viene valutato in continuazione per controllarne la corrispondenza o meno ai suoi obiettivi. Nel caso del consumismo esso fa capo all’indice socio-economico ciclico di produttività chiamato PIL.
=
L’indice complessivo organico – dinamico contiene il PIL, ma lo controlla attraverso gli altri cicli vitalmente operanti che si trovano nella Matrice sintetica organico-dinamica.
Esiste una sola matrice organico-dinamica?
Il ciclo della vita è unico e quindi esiste una sola Matrice organico-dinamica, che viene detta sintetica perché racchiude in sé le regole di sviluppo tipiche di ogni dimensione della vita umana: regole della dimensione biologica predeterminata sin dall’inizio, criteri di sviluppo della persona libera, criteri di sviluppo della comunità, criteri di sviluppo della società, criteri di sviluppo dell’economia, criteri di sviluppo del sistema sinecologico di cui facciamo parte. Tutti questi criteri di sviluppo sono necessariamente vitalmente operanti, per poter garantire la trasmissione della vita.
L’economia del nuovo modello è sostenibile?
L’economia da sola non è mai esistita, anche il PIL, pur rimanendo nei suoi limiti economici, misura la socio-economia.
L’attività sociale è al denominatore, b ossia le risorse spese dal consumatore ad un dato scopo, t le risorse acquisite dallo stato per il rispettivo scopo, ed h le risorse esterne per realizzare il proprio scopo . Le rispettive attività realizzate si trovano al numeratore I gli investimenti privati, G gli investimenti pubblici, X gli investimenti esteri.
Dall’investimento effettuato devo detrarre ciò che ho speso per generare le risorse ossia gli interessi i pagati al pubblico o al privato.
La cosa importante da notare è come l’attività economica produca le risorse sociali in denaro. Ma nel contempo sono proprio le risorse sociali in eccesso a produrre l’attività economica, chiudendo così il ciclo socio-economico.
La socio-economia di Life giving-life è più efficace ed efficiente dell’economia consumista. In moltissimi punti corrisponde a ciò che in microeconomia si chiama “Toyota way” ossia un sistema di qualità ad altissima efficienza. Per vedere i suoi criteri di sviluppo puoi leggere “Lo spirito Toyota” di T . Ohno, edizione e Einaudi.
Il Nuovo modello lavora con la socio-economia a km zero, quindi società a km zero & economia a km zero, dove per km zero si intende la distanza minima necessaria a quel tipo specifico di agire. Il km zero, quindi, non è composto da 1000 metri, ad esempio non tutti i paesi possono avere una fabbrica di automobili.
Si può misurare il ciclo della vita?
Oggi è il PIL che misura il risultato del nostro agire ciclico globale. Il PIL riesce a misurare un ciclo perché il numeratore attiva il denominatore e viceversa.
Per misurare il ciclo della vita dobbiamo utilizzare la stessa modalità. Come il PIL utilizza degli indicatori per essere elaborato, così altri indicatori misurano ogni singolo aspetto dell’indice organico .
I bollini rossi sono il PIL, manca il monitoraggio del resto.
Tutti fanno parte di life giving-life, ossia sono parte del ciclo della vita?
Non c’è modo di essere estranei al ciclo della vita, semplicemente posso esserne cosciente oppure no, meglio ancora posso agire per costruirlo oppure combatterlo. Nella situazione in cui ci troviamo non esistono vie di mezzo.
Devo combattere chi non costruisce il ciclo della vita?
La guerra Russo-Ucraina di questi giorni ci dice di no, perché la dialettica costruttiva del nuovo modello di sviluppo è riassumibile in “vita tua vita mea”. Quando la Russia avesse usato questo modo di operare si sarebbe unita al Ucraina in altro modo, come hanno fatto gi stati nel formare l’Unione Europea. Ho negli occhi l’immagine di Gorizia divisa da un filo spinato. Oggi, con l’entrata di entrambi i paesi nell’Unione Europea, il confine è rimasto ma le persone che vi transitano sopra senza nemmeno accorgersi. Questo è il futuro del mondo.
La forza che spinge all’unione è la maggiore efficienza della socio-economia organico dinamica.
Life giving-life renderà più ricchi?
La ricchezza è possedere oltre i propri bisogni.
Oggi la ricchezza viene generata in due modi, per scambio diretto e gratuito e per scambio a distanza ed oneroso.
Quando compero una scatoletta di tonno al supermercato spendo un paio di euro. Questi euro servono a mobilitare il “pescatore” che, a distanza, va a pescare il tonno per me, chi mi scatola, eccetera…. Questa prestazione mi viene erogata a distanza e può essere solo a titolo oneroso, perché io non posseggo il gasolio che è necessario per andare a pescare. Nel costo di questa scatoletta c’è la mia prestazione diretta e gratuita che consiste nell’andare al supermercato, unita alla prestazione indiretta e a distanza del “pescatore” .
La situazione cambia quando io inviassi la mia badante a comperare il tonno per me. Oltre alla prestazione onerosa e a distanza del “pescatore” dovrei aggiungere anche la prestazione onerosa della mia badante. Al rpezzo della scatoletta devo aggiungere il compenso della badante, aumentando la mia necessità di possedere euro.
Ci sono entità, come la comunità familiare, che forniscono per loro natura prestazioni dirette gratuite, pena il non esistere, altre, quelle sociali che per esistere hanno bisogno di denaro. Life giving-life sposta la produzione di ricchezza, aumentando la quantità di prestazioni dirette gratuite attraverso il km zero.
Saremo ricchi? Nel complesso non ci mancherà nulla, perché avremo oltre il nostro bisogno.
Per ricostruire l’equilibrio climatico occorre tornare alla natura come la conoscevamo 300 anni fa?
La crisi climatica che stiamo vivendo ci ha spiegato che siamo tutti parte di un unico equilibrio sinecologico o ecosistema integrale. È un errore grossolano pensare alla natura distaccata dall’umanità. E siccome siamo un tutt’uno dobbiamo ripensare un nuovo EQUILIBRIO sinecologico dove umanità ed ecosistema conservino la loro capacità di AUTO attivazione, aggiungendovi però la collaborazione reciproca. Vita tua vita mea. NON BISOGNA TORNARE 300 ANNI INDIETRO, occorre riprogettare l’equilibrio climatico attraverso una globalizzazione reticolare socio-ambientale.
In che modo si potrà abbattere la CO2?
La CO2 viene abbattuta adeguandoci alle logiche di funzionamento del ciclo originale dell’ecosistema sinecologico, o sistema ecologico integrale. La natura riceve la luce solare, produce i polimeri di carbonio che chiamiamo “biomassa”, la emette, e sotterra il sovrappiù attraverso i vari carbonati o il petrolio.
Per alzare il livello di CO2 atmosferica abbiamo dissotterrato la CO2 e la abbiamo liberata nell’atmosfera: il risultato finale poteva essere solo quello che stiamo vivendo. È urgente sostituire il modello in modo da operare al contrario, captando dall’atmosfera la CO2 attraverso un’espansione dei viventi. Potremmo, per esempio, irrigare i deserti ma attraverso una filiera organico-dinamica.
Life giving life è un modello religioso o profano?
Life giving-life è un modello PROFANO, ossia il suo sviluppo si basa ESCLUSIVAMENTE sulla scienza organico-dinamica. Ma non combatte la religione, la vede come alleata quando questa mette al centro la Vita.
Su cosa si fonda la collaborazione tra Life giving-life e cristianesimo?
Tanto life giving-life e religione cristiana hanno l’identico fondamento: la vita. Con questa prima differenza:
- il cristianesimo adora la Vita in quanto tale per atto di fede [1GV 1-2] e la rende reale attraverso il Corpo Mistico, il misterioso super-organismo dinamico religioso cristiano;
- Life giving-life si basa invece sulla costruzione dell’organismo – dinamico considerato in sé stesso. Life giving-life costruisce la vita organica scientificamente.
Come possiamo osservare, la vita fa da fondamento ad entrambi, fonda l’azione di entrambi ma con questa seconda differenza:
- il cristianesimo ha natura salvifica, ossia la sua costruzione realizza la salvezza materiale, spirituale ed eterna.
- Life giving-life ha natura ontico-costruttiva, ossia allo scopo di costruire la vita organica sul pianeta.
Da che cosa dipendono cultura e valori cristiani del mondo profano?
Le norme internazionali come ISO 9004:2018 si sono già accorte che vision, mission, cultura e valori sono tra loro correlate.
“6 IDENTITÀ DI UN’ORGANIZZAZIONE
-
1 Generalità
Un’organizzazione definita dalla propria identità e dal proprio contesto. L’identità di un’organizzazione è determinata dalle sue caratteristiche, basate sulla sua mission, Vision, sui valori e sulla sua cultura. La mission, la vision, i valori e la cultura sono interdipendenti e la relazione tra loro dovrebbe essere riconosciuta come dinamica.”
Le regole costruttive di una società , quando NON sono in funzione della Vita, possono bloccare i valori cristiani. Il consumismo ha la necessità di trasmettere il materialismo pratico, Life giving-life ha la necessità di trasmetter i valori della vita, proprio perché ha la base in comune della vita con il cristianesimo. Vita tua vita mea.
Quando il soggetto sociale funziona come organico – dinamico?
Poiché l’unica entità in grado di trasmettere la vita biologica è la comunità familiare, il soggetto sociale funziona producendo vita quando mobilita l’unica entità in grado di trasmettere vita in modo responsabile: la comunità familiare.
E poiché, nel ciclo della vita, ogni sotto-sistema è ciclico anche il sistema di strutture che chiamiamo società deve nascere dalla comunità familiare e produrla come suo effetto finale. Il consumismo in cui ci troviamo è autodistruttivo perché, purtroppo, come suo effetto finale NON produce comunità familiari responsabili, ma economia.
Che cos’è la comunità familiare in senso sociale?
La comunità familiare considerata come*insieme di strutture*è l’insieme naturale delle singole famiglie coinvolto nella trasmissione della vita. Nella comunità familiare sono presenti tutti gli elementi naturali, compresi i nonni, i suoceri, …. Essi formano un unico sistema produttore e salvifico della vita.
La*comunità familiare*, perciò,
- è *ben più estesa della singola coppia* o della singola persona.
- *Riceve e produce la cultura della vita* in tutte le sue dimensioni compresa quella *sociale e religiosa*.
- È socialmente mobile, ossia *formata sempre da soggetti familiari diversi* che si possono unificare grazie alla comune *priorità data alla trasmissione della vita*,
- e che *assumono l’uno verso l’altro doveri specifici di prestazione diretta e gratuita*.
Quale è il modello necessario alla guerra che stiamo vivendo?
Il modello consumista si *sostiene esclusivamente con il lavoro inutile* che controbilancia la riduzione dei posti di lavoro dovuta alla meccanizzazione. La guerra, come il consumismo, si sostiene grazie al lavoro perfettamente inutile, anzi, distruttivo della guerra tanto da produrre la fase di ricostruzione post-bellica.
Il consumismo è il titolare tanto dello sviluppo sociale come quello economico, ma mette al centro l’economia. Per questo motivo esso è il *titolare della distribuzione del denaro necessario alla mobilitazione industriale*, e può sopravvivere quando fa esistere i consumatori inutili attraverso “200 uomini che scavano una buca e altri 200 che lavorano per riempirla”. La distribuzione del denaro avviene grazie al lavoro inutile consente la domanda e quindi la produzione industriale: il suo habitat naturale è la _guerra, il regno del fare per disfare_ .
Il consumismo è caratterizzato, come la guerra, dalla *riduzione dei costi attraverso l’economia di scala*, nella quale il costo produttivo si abbassa all’aumentare del numero dei pezzi prodotti. Questo tipo di riduzione dei costi produce il ” *dinamismo economico ad espansione infinita*” (vedi). L’aumentare del numero dei pezzi prodotti è funzionale alla distruzione continua degli stessi operata dalla guerra.
Al contrario Life giving-life si *sostiene esclusivamente con il lavoro utile* e controbilancia la riduzione dei posti di lavoro legata alla meccanizzazione attraverso l’aumento della qualità del prodotto che riduce i costi della sopravvivenza del consumatore. Libera tempo.
Life giving-life *sviluppa anche la produzione di ricchezza a scambio diretto*, prodotta dal tempo liberato e tipica della comunità, ricchezza che si affianca a quella a *scambio oneroso* caratteristica dell’economia industriale. (Vedi)
Life giving-life *riduce i costi attraverso la saturazione produttiva* caratteristica dell’economia di qualità totale che produce esclusivamente i pezzi necessari: le è impossibile aumentare la quantità prodotta secondo le necessità della guerra (Vedi)
Life giving life è un modello socio-economico-ambientale di pace, e richiede la pace sociale per svilupparsi adeguatamente.
Che legame c’è tra la Bleu-economy e Life giving-life?
Viene definita blue economy quella economia che si occupa anche di generare cicli con prodotti sostenibili, nei quali è compreso anche l’utilizzo degli scarti.
*Il punto di contatto con Life giving-life è la biomimesi* che consiste nell’adottare le logiche della vita per lo sviluppo socio-economico. Sicuramente i criteri di sviluppo di Life giving-life coincidono con le logiche di sviluppo della vita, e sono organizzate in un modello di sviluppo.
Possiamo affermare di essere lo sviluppo della blue economy, in quanto modello portatore delle logiche vitalmente operanti.
In che cosa consiste la sobrietà di modello?
Ieri ero a Padova ad ascoltare alcune tesi di ingegneria ambientale, e una trattava della effettiva decadenza delle materie plastiche in acqua dolce e salata. Tesi interessante ma che non coglieva il problema dal punto di vista del modello: la sobrietà.
Il modello Life giving-life ha come obiettivo finale di produrre solo le materie plastiche necessarie, e se una bottiglia di plastica può durare cinquant’anni e basta allo scopo, verrà prodotta una unica bottiglia di plastica ogni cinquant’anni. Questa è la *sobrietà che consiste nel soddisfare ogni bisogno di plastica* senza generarle inutilmente.
Il modello limita, quindi, il bisogno di plastica *modificando i meccanismi che oggi la rendono necessaria*. Quando a renderla necessaria e la cattiva qualità dell’acquedotto, vado modificare l’acquedotto bloccando alla radice la produzione di bottiglie di plastica per l’acqua minerale. Quando il bisogno del polistirolo espanso riguarda le vaschette dei prodotti freschi del supermercato faccio un banco di vendita diretta, all’interno o fuori dello stesso supermercato. E così via.
Sembra una cosa da poco, ma quando il problema della plastica riguarda la mancanza di un acquedotto (come in Africa) devo costruire un acquedotto per eliminare alla radice il problema.
Questa è la sobrietà: *tutto il necessario, in abbondanza, ma solo il necessario*. Il resto richiede lavoro inutile per il suo mantenimento.
La fusione nucleare può essere il perno delle rinnovabili e di Life giving-life in particolare?
Ecco un documento di quarant’anni fa che non ha perso ancora nessuna delle sue motivazioni.
1 – Cosa sono le CENTRALI DA FUSIONE DELL’IDROGENO ED ENERGIA ELETTRICA NUCLEARE DA FUSIONE
Si è ancora distanti dal poter disporre di “energia elettrica da fusione nucleare”, perché le rispettive “centrali da fusione dell’idrogeno”, sono ancora lontane dall’essere realizzate … partiamo dall’ipotesi di centrali da fusione dell’idrogeno già esistenti e funzionanti. E facciamone un problema puramente ideoprassico sapienziale dinontorganico.
Per poter pronunciare un “giudizio sapienziale valido” quanto alla scelta del sistema energetico, bisogna darsi conto del processo di fusione, che già si verifica, in modo incontrollato, nella bomba H. Ma altro è la bomba H, e altro è una “centrale da fusione dell’idrogeno” per produrre elettricità.
…“La realizzabilità del processo controllato è attualmente legata alla risoluzione di ardui problemi tecnologici, tra i quali il maggiore sembra essere il contenimento del plasma a temperature comprese tra i 50 e i 150 milioni di gradi. Una strada per aggirare il problema può essere quella di contenere il fluido nella cosiddetta bottiglia magnetica, in cui campi magnetici gli impediscono di venire a contatto con le pareti del contenitore. Una volta che si fosse riusciti nel tentativo di contenere a lungo il plasma, resterebbe il problema del raggiungimento delle elevate temperature necessarie al processo. Mediante bombardamento da parte di un fascio di raggi Laser, dovrebbe essere possibile superare i 10 milioni di gradi. Il combustibile da impiegare è il deuterio, l’isotopo di massa 2 dell’idrogeno, contenuto nell’idrogeno naturale in misura di una parte su 6000…L’acqua dei mari costituirebbe la riserva praticamente inesauribile di deuterio” (pag.19).
Il “plasma” da isolarsi nella “bottiglia magnetica”, è nient’altro che il deuterio, ossia l’isotopo di massa 2 dell’idrogeno.
Durante la fusione di due atomi di deuterio, con conseguente formazione di un atomo di elio, parte della massa atomica si trasforma in energia secondo l’equazione di Einstein: E=mc2, in cui E è l’energia sviluppantesi dalla fusione; m è la massa di deuterio; e c2 è la velocità della luce al quadrato. Ne viene fuori una energia termica spettacolare, (a milioni di gradi), da raffreddarsi per portarla ad una temperatura utilizzabile per la dinamo produttrice di elettricità.
2 – IL GIUDIZIO “SAPIENZIALE” SULL’ENERGIA DA FUSIONE
Dev’essere un “giudizio sapienziale organico-dinamico”, l’unico che su basi scientifiche e tecnologiche tien conto di tutti i fattori che compongono la realtà storica ideoprassica in ordine alla costruzione della rispettiva società dinontorganica. Tale giudizio risulta decisamente negativo, se non altro in base alla incoerenza fisica dell’uso dell’energia da fusione per produrre elettricità. Si parte infatti da una energia termica a milioni di gradi, per abbassarla a poco più di 1000-2000 gradi, rappresentante l’energia termica incorporata nel vapore, capace di azionare la dinamo e produrre energia elettrica.
L’incoerenza fisica è palese. E basterebbe questo giudizio negativo unicamente dalla violazione della coerenza energetica fisica per rifiutare, in linea di principio, la fonte energetica da fusione. Ma c’è ben altro. Anche le ipotetiche centrali nucleari elettriche da fusione conducono al centralismo e al gigantismo, avviando una costruzione schiavizzante della nuova società dinamica secolare, allontanandola sempre più dalla “democrazia”.
… La coerenza energetica, come corollario dei due principi della termodinamica, fisicamente esige che la scelta e l’uso di una fonte energetica sia proporzionata all’uso finale che se ne fa.
Supposto che la scienza e la tecnica si fossero sempre attenute a questo criterio sapienziale tipicamente “scientifico e tecnologico” l’umanità non si troverebbe nei guai attuali né avrebbe di fronte a sé un avvenire così buio.»
Cosa significhi il controllo sull’energia lo abbiamo visto in questi mesi, è meglio non fondare il sistema energetico su singoli impianti giganti di produzione per non ripetere in continuazione gli stessi errori. Può essere un ausilio per compensare le irregolarità produttive del sistema delle rinnovabili? Certamente si. E’ meglio che sostituisca la produzione per fissione nucleare? Certamente sì, ma sempre nella misura dell’ausilio.