Ieri ero a Padova ad ascoltare alcune tesi di ingegneria ambientale, e una trattava della effettiva decadenza delle materie plastiche in acqua dolce e salata. Tesi interessante ma che non coglieva il problema dal punto di vista del modello: la sobrietà.
Il modello Life giving-life ha come obiettivo finale di produrre solo le materie plastiche necessarie, e se una bottiglia di plastica può durare cinquant’anni e basta allo scopo, verrà prodotta una unica bottiglia di plastica ogni cinquant’anni. Questa è la *sobrietà che consiste nel soddisfare ogni bisogno di plastica* senza generarle inutilmente.
Il modello limita, quindi, il bisogno di plastica *modificando i meccanismi che oggi la rendono necessaria*. Quando a renderla necessaria e la cattiva qualità dell’acquedotto, vado modificare l’acquedotto bloccando alla radice la produzione di bottiglie di plastica per l’acqua minerale. Quando il bisogno del polistirolo espanso riguarda le vaschette dei prodotti freschi del supermercato faccio un banco di vendita diretta, all’interno o fuori dello stesso supermercato. E così via.
Sembra una cosa da poco, ma quando il problema della plastica riguarda la mancanza di un acquedotto (come in Africa) devo costruire un acquedotto per eliminare alla radice il problema.
Questa è la sobrietà: *tutto il necessario, in abbondanza, ma solo il necessario*. Il resto richiede lavoro inutile per il suo mantenimento.