Ecco un documento di quarant’anni fa che non ha perso ancora nessuna delle sue motivazioni.
1 – Cosa sono le CENTRALI DA FUSIONE DELL’IDROGENO ED ENERGIA ELETTRICA NUCLEARE DA FUSIONE
Si è ancora distanti dal poter disporre di “energia elettrica da fusione nucleare”, perché le rispettive “centrali da fusione dell’idrogeno”, sono ancora lontane dall’essere realizzate … partiamo dall’ipotesi di centrali da fusione dell’idrogeno già esistenti e funzionanti. E facciamone un problema puramente ideoprassico sapienziale dinontorganico.
Per poter pronunciare un “giudizio sapienziale valido” quanto alla scelta del sistema energetico, bisogna darsi conto del processo di fusione, che già si verifica, in modo incontrollato, nella bomba H. Ma altro è la bomba H, e altro è una “centrale da fusione dell’idrogeno” per produrre elettricità.
…“La realizzabilità del processo controllato è attualmente legata alla risoluzione di ardui problemi tecnologici, tra i quali il maggiore sembra essere il contenimento del plasma a temperature comprese tra i 50 e i 150 milioni di gradi. Una strada per aggirare il problema può essere quella di contenere il fluido nella cosiddetta bottiglia magnetica, in cui campi magnetici gli impediscono di venire a contatto con le pareti del contenitore. Una volta che si fosse riusciti nel tentativo di contenere a lungo il plasma, resterebbe il problema del raggiungimento delle elevate temperature necessarie al processo. Mediante bombardamento da parte di un fascio di raggi Laser, dovrebbe essere possibile superare i 10 milioni di gradi. Il combustibile da impiegare è il deuterio, l’isotopo di massa 2 dell’idrogeno, contenuto nell’idrogeno naturale in misura di una parte su 6000…L’acqua dei mari costituirebbe la riserva praticamente inesauribile di deuterio” (pag.19).
Il “plasma” da isolarsi nella “bottiglia magnetica”, è nient’altro che il deuterio, ossia l’isotopo di massa 2 dell’idrogeno.
Durante la fusione di due atomi di deuterio, con conseguente formazione di un atomo di elio, parte della massa atomica si trasforma in energia secondo l’equazione di Einstein: E=mc2, in cui E è l’energia sviluppantesi dalla fusione; m è la massa di deuterio; e c2 è la velocità della luce al quadrato. Ne viene fuori una energia termica spettacolare, (a milioni di gradi), da raffreddarsi per portarla ad una temperatura utilizzabile per la dinamo produttrice di elettricità.
2 – IL GIUDIZIO “SAPIENZIALE” SULL’ENERGIA DA FUSIONE
Dev’essere un “giudizio sapienziale organico-dinamico”, l’unico che su basi scientifiche e tecnologiche tien conto di tutti i fattori che compongono la realtà storica ideoprassica in ordine alla costruzione della rispettiva società dinontorganica. Tale giudizio risulta decisamente negativo, se non altro in base alla incoerenza fisica dell’uso dell’energia da fusione per produrre elettricità. Si parte infatti da una energia termica a milioni di gradi, per abbassarla a poco più di 1000-2000 gradi, rappresentante l’energia termica incorporata nel vapore, capace di azionare la dinamo e produrre energia elettrica.
L’incoerenza fisica è palese. E basterebbe questo giudizio negativo unicamente dalla violazione della coerenza energetica fisica per rifiutare, in linea di principio, la fonte energetica da fusione. Ma c’è ben altro. Anche le ipotetiche centrali nucleari elettriche da fusione conducono al centralismo e al gigantismo, avviando una costruzione schiavizzante della nuova società dinamica secolare, allontanandola sempre più dalla “democrazia”.
… La coerenza energetica, come corollario dei due principi della termodinamica, fisicamente esige che la scelta e l’uso di una fonte energetica sia proporzionata all’uso finale che se ne fa.
Supposto che la scienza e la tecnica si fossero sempre attenute a questo criterio sapienziale tipicamente “scientifico e tecnologico” l’umanità non si troverebbe nei guai attuali né avrebbe di fronte a sé un avvenire così buio.»
Cosa significhi il controllo sull’energia lo abbiamo visto in questi mesi, è meglio non fondare il sistema energetico su singoli impianti giganti di produzione per non ripetere in continuazione gli stessi errori. Può essere un ausilio per compensare le irregolarità produttive del sistema delle rinnovabili? Certamente si. E’ meglio che sostituisca la produzione per fissione nucleare? Certamente sì, ma sempre nella misura dell’ausilio.